“La
Santissima Vergine in questi ultimi tempi in cui noi viviamo ha dato una nuova
efficacia alla recita del Rosario tale che non c’è nessun problema, non importa quanto difficile possa
essere, o temporale o soprattutto spirituale, nella vita personale di ciascuno
di noi, delle nostre famiglie…che
non possa essere risolto col Rosario. Non
c’è nessun problema, vi dico, non importa quanto può essere difficile, che noi
non possiamo risolvere con la preghiera del Rosario.”
Suor Lucia dos Santos. Veggente di Fatima
Quando Giovanni Paolo II beatificò Carlo, scelse questa data per la
memoria liturgica, le nozze, con Zita di Borbone Parma, ebbero luogo, il 21 ottobre 1911. Con questo
gesto il Santo Papa proponeva Carlo d’Asburgo, insieme con Zita, della quale è
in corso il processo di beatificazione, quali modelli di santità coniugale e
famigliare, un modello assai significativo ai giorni nostri, completato dalla
nascita di otto figli nel turbine della prima guerra mondiale e di tante altre
difficoltà, culminate nel duro esilio.
Questo ideale di fedeltà all’insegnamento di Cristo e del Vangelo si
accompagna pertanto al modello di santità nell’esercizio della carica imperiale
dedicata al servizio amorevole per i suoi popoli, al difficile conseguimento
della pace, alla possibile attuazione di riforme e alla realizzazione di
un’ideale di Europa fondata sulle sue radici cristiane. Per questo si ricorderà
il suo insegnamento e il suo esempio di uomo, di sposo, di padre, oltreché di
capo di Stato.
INTENZIONI DI PREGHIERA
- Per il Santo Padre
il Papa Francesco
- Per i catechisti e
i missionari del vangelo
- Per le vocazioni al
sacerdozio e alla vita consacrata
- Per le anime del
purgatorio
- Per la canonizzazione
del Beato Carlo
Si raccomanda in tutte le riunioni
di preghiera o personalmente di recitare l’orazione per la glorificazione del
Beato Carlo e la preghiera a Maria Signora di tutti i popoli
Preghiere per la Canonizzazione del Beato Carlo d’Austria
Dio Padre Onnipotente, attraverso il Beato Carlo
hai dato alla tua Chiesa e al popolo di Dio un esempio completo di vita
cristiana.
Le sue azioni e le sue scelte nel campo politico e famigliare sono state fermamente ispirate al Vangelo e sugli insegnamenti
della dottrina cristiana. Il suo amore per Gesù Eucarestia è cresciuto in
periodi di grande incertezza e ciò lo ha portato ad unirsi al sacrificio di
Cristo, attraverso il suo sacrificio e l’offerta della propria vita per la
salvezza dei suoi popoli. L’Imperatore Carlo ha profondamente amato la Madre di
Dio Maria Santissima ed ispira anche noi come lui ha fatto a pregare il santo Rosario.
Rafforzaci ora col suo aiuto, interceda per tutti i bisognosi, quando la
malattia, lo scoraggiamento, lo sconforto, la solitudine, l’amarezza e le
difficoltà della vita mettono a dura prova. Aiutaci a vedere e a seguire
l’esempio del Tuo fedele servo il beato Carlo e per sua intercessione ascolta
le nostre suppliche ed accogli le nostre preghiere (enunciare la propria
intenzione).
Concedi i segni necessari affinché ne sia riconosciuta la santità, per la
gloria del Tuo nome, nella lode della Santa Vergine Maria per il bene della
santa Chiesa. ( Pater, Ave, Gloria )
Amen.
SUPPLICA ALLA REGINA DEL SANTISSIMO ROSARIO
DI POMPEI
Da recitarsi a mezzogiorno nella prima domenica di
ottobre
I
O augusta Regina delle Vittorie, o Vergine Sovrana del Paradiso,
al cui nome potente si rallegrano i cieli e tremano per terrore gli abissi,
o Regina gloriosa del Santissimo Rosario,
noi tutti, fortunati figli vostri,
che la bontà vostra ha prescelti in questo secolo ad innalzarvi un Tempio in
Pompei, qui prostrati ai vostri piedi,
in questo giorno solennissimo della festa
dei novelli vostri trionfi sulla terra degl’idoli e dei demoni,
effondiamo con lacrime gli affetti del nostro cuore,
e con la confidenza di figli Vi esponiamo le nostre miserie.
Deh! da questo trono di clemenza dove sedete Regina,
volgete, o Maria, lo sguardo vostro pietoso verso di noi,
su tutte le nostre famiglie, sull’Italia, sull’Europa, su tutta la Chiesa;
e Vi prenda compassione degli affanni in cui volgiamo
e dei travagli che ci amareggiano la vita.
Vedete, o Madre, quanti pericoli nell’anima e nel corpo ci circondano:
quante calamità ed afflizioni ci costringono!
O Madre, trattenete il braccio della giustizia del vostro Figliuolo sdegnato
e vincete con la clemenza il cuore dei peccatori:
sono pur nostri fratelli e figli vostri,
che costarono sangue al dolce Gesù,
e trafitture di coltello al vostro sensibilissimo Cuore.
Oggi mostratevi a tutti, qual siete, Regina di pace e di perdono.
II
È vero, è vero che noi per primi, benché vostri figliuoli,
coi peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù,
e trafiggiamo nuovamente il vostro Cuore.
Sì, lo confessiamo, siamo meritevoli dei più aspri flagelli.
Ma Voi ricordatevi che sulla vetta del Golgota
raccoglieste le ultime stille di quel sangue divino
e l’ultimo testamento del Redentore moribondo.
E quel testamento di un Dio, suggellato col sangue di un Uomo-Dio,
Vi dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori.
Voi, dunque, come nostra Madre,
siete la nostra Avvocata, la nostra Speranza.
E noi gementi stendiamo a Voi le mani supplichevoli, gridando: Misericordia!
Pietà Vi prenda, o Madre buona,
pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie,
dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri fratelli estinti,
e soprattutto dei nostri nemici,
e di tanti che si dicono Cristiani,
e pur dilacerano il Cuore amabile del vostro Figliuolo.
Pietà, deh! pietà oggi imploriamo per le nazioni traviate,
per tutta l’Europa, per tutto il mondo, che torni pentito al Cuor vostro.
Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia.
III
Che Vi costa, o Maria, l’esaudirci? Che Vi costa il salvarci?
Non ha Gesù riposto nelle vostre mani tutti i tesori
delle Sue grazie e delle Sue misericordie?
Voi sedete coronata Regina alla destra del vostro Figliuolo,
redimita di gloria immortale su tutti i cori degli Angeli.
Il vostro dominio si estende per quanto sono estesi i Cieli,
e a Voi la terra e le creature tutte che in essa abitano sono soggette.
Il vostro dominio si estende fino all’inferno,
e Voi sola ci strappate dalle mani di Satana, o Maria.
Voi siete l’onnipotente per grazia. Voi dunque potete salvarci.
Che se dite di non volerci aiutare,
perché figli ingrati ed immeritevoli della vostra protezione,
diteci almeno a chi altri mai dobbiamo ricorrere per essere liberati da tanti
flagelli.
Ah, no! Il vostro Cuore di Madre non patirà di veder noi, vostri figli,
perduti.
Il Bambino che noi vediamo sulle vostre ginocchia,
e la mistica corona che miriamo nella vostra mano,
c’ispirano fiducia che saremo esauditi.
E noi confidiamo pienamente in Voi, ci gettiamo ai vostri piedi,
ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri,
e oggi stesso, sì, oggi da Voi aspettiamo le sospirate grazie.
CHIEDIAMO LA BENEDIZIONE A MARIA
Un’ultima grazia noi ora Vi chiediamo, o Regina,
che non potete negarci in questo giorno solennissimo.
Concedete a tutti noi l’amore vostro costante,
e in modo speciale la vostra materna benedizione.
No, non ci leveremo dai vostri piedi,
non ci staccheremo dalle vostre ginocchia,
finché non ci avrete benedetti.
Benedite, o Maria, in questo momento, il Sommo Pontefice.
Ai prischi allori della vostra Corona, agli antichi trionfi del vostro Rosario,
onde siete chiamata Regina delle vittorie,
deh! aggiungete ancor questo, o Madre:
concedete il trionfo alla Religione e la pace alla umana società.
Benedite il nostro Vescovo,
i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l’onore del vostro
Santuario.
Benedite infine tutti gli Associati al vostro novello Tempio di Pompei,
e quanti coltivano e promuovono la devozione al vostro Santo Rosario.
O Rosario benedetto di Maria;
Catena dolce che ci riannodi a Dio;
Vincolo di amore che ci unisci agli Angeli;
Torre di salvezza negli assalti d’inferno;
Porto sicuro nel comune naufragio,
noi non Vi lasceremo mai più.
Voi ci sarete conforto nell’ora di agonia;
a Voi l’ultimo bacio della vita che si spegne.
E l’ultimo accento delle smorte labbra sarà il nome vostro soave,
o Regina del Rosario della Valle di Pompei,
o Madre nostra cara, o unico Rifugio dei peccatori,
o sovrana Consolatrice dei mesti.
Siate ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo.
Così sia.
Ave Maria…
Questa Supplica, approvata dalla Sacra Congregazione dei Riti, fu
arricchita da Leone XIII con l’indulgenza di sette anni e sette quarantene,
a chi, con il cuore almeno pentito e devoto, la recita l’8 maggio e la prima
Domenica di ottobre (Rescritto dell’8 giugno 1887).
Indulgenza confermata in perpetuo da San Pio X e resa applicabile alle
anime del Purgatorio (Rescritto del 28 novembre 1903).
Pio XI, con Breve Apostolico del 20 luglio 1925, ha confermato la detta
indulgenza e ha concesso in più l’indulgenza plenaria a coloro che
reciteranno la Supplica, confessati e comunicati.
Questa Supplica, col nome di Atto d’amore alla Vergine, venne
composta nel 1883 dal Beato Bartolo Longo, che sollecitava i fedeli a recitare
un Ave Maria alla fine delle preghiere da lui composte: si aggiunga una
preghiera di suffragio per la sua anima benedetta.