S.Messa del Vescovo Gianni Ambrosio per l’anniversario della Delegazione piacentina

   Una bella festa in famiglia per ricordare l’anniversario di avvìo della Delegazione piacentina della Gebetsliga.

   S.E. Mons. Gianni AMBROSIO, per grazia di Dio e volontà della Santa Sede Vescovo di Piacenza-Bobbio e Abate di San Colombano, ha celebrato la S.Messa (in rito latino riformato) nella chiesa di S.Giorgino in Sopramuro, ove ha sede la Delegazione (ospite dell’ antica Confraternita della Beata Vergine del Suffragio).

   Hanno concelebrato il Delegato nazionale Mons. Arnaldo Morandi insieme con il bresciano Don Roberto Bonsi.

   Presente in presbiterio il Rettore della chiesa di S.Giorgino Canonico Don Joseph Luzuy.

   Presenti fra i fedeli i costituenti la Delegazione piacentina e diversi amici; il Priore della Confraternita Conte Dott.Carlo Emanuele Manfredi, anch’egli componente la Delegazione.
In rappresentanza del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio – oltre, naturalmente, al Vescovo stesso, che ne è Priore per la regione Emilia Romagna, in qualità di Cavaliere di Gran Croce di grazia Ecclesiastico, e allo stesso Mons. Morandi, Segretario Generale dell’Ufficio del Gran Priore e Priore della Delegazione della Lombardia, anche l’Avv.Franco Marenghi, delegato Vicario dell’Ordine per Piacenza, e il Dott.Carlo Giarelli.

   All’omelia Mons.Vescovo ha ben ricordato la grandezza morale e spirituale della figura del nostro Beato Imperatore, istituendo anche un significativo parallelo tratto dalla liturgia del giorno, che ha consentito di raffrontare un “grande” re e imperatore come Carlo – grande nonostante la tragedia della sua vita e delle vicende del suo breve regno martoriato dalla guerra e dalle inimicizie interne ed esterne e umiliato da un immeritato esilio, grande perchè amico di Dio e uomo di pace – e quelle di un “piccolo” re come Erode, meschinamente incapace di andare oltre i limiti delle passioni umane e del rispetto umano, giungendo al crimine più nefasto. Particolarmente sottolineate, poi, le figure di Carlo e Zita sposi santi.

   Il Vescovo ha augurato prospera attività alla Gebetsliga di Piacenza, così come, nel saluto a fine celebrazione, Mons.Morandi, il quale ha portato anche il saluto dei vertici ecclesiastici della Gebetsliga e dell’Ordine Costantiniano ed è stato accompagnato, nel grato commiato a tutti, dal Delegato della Gebetsliga di Piacenza  Prof.Maurizio Dossena, il quale ha sottolineato con soddisfazione l’attenzione del Papa e dei Vescovi per la nostra Unione di Preghiera.

Newsletter Febbraio 2019

Preghiera allo Spirito Santo

Vieni, o Spirito Santo,
e da’ a noi un cuore nuovo,
che ravvivi in noi tutti
i doni da te ricevuti
con la gioia di essere Cristiani,
un cuore nuovo
sempre giovane e lieto.

Vieni, o Spirito Santo,
e da’ a noi un cuore puro,
allenato ad amare Dio,
un cuore puro,
che non conosca il male
se non per definirlo,
per combatterlo e per fuggirlo;
un cuore puro,
come quello di un fanciullo,
capace di entusiasmarsi
e di trepidare.

Vieni, o Spirito Santo,
e da’ a noi un cuore grande,
aperto alla tua silenziosa
e potente parola ispiratrice,
e chiuso ad ogni meschina ambizione,
un cuore grande e forte ad amare tutti,
a tutti servire, con tutti soffrire;
un cuore grande, forte,
solo beato di palpitare col cuore di Dio.

San Paolo VI

INTENZIONI PREGHIERA PER IL MESE DI FEBBRAIO  2017

  • Per il Papa,  affinché lo Spirito Santo, invocato dalla preghiera di tutta la Chiesa, lo illumini e lo sorregga sempre.
  • Perché lo Spirito Santo illumini le menti e i cuori degli uomini nella ricerca della pace fra popoli e le nazioni, si estinguano le guerre e trionfi la pace.
  • Per coloro che si preparano: fanciulli,  giovani e adulti a ricevere lo Spirito Santo nella Grazia dei Sacramenti,  affinché trovino nella Chiesa testimonianze credibili e gioiose unitamente ad una catechesi intelligente, chiara e fedele.
  • Per le famiglie e la famiglia attaccata da progetti disumani di sovvertimento delle leggi naturali e divine.
  • Perché sia presto riconosciuta dalla Chiesa la santità del Beato Carlo d’ Austria, Operatore di pace, sposo e padre esemplare, modello per l’impegno politico e sociale, esempio di cristiana sofferenza accettata serenamente e  offerta  per la salvezza delle anime.

Preghiere per la Canonizzazione del Beato Carlo d’Austria

Si raccomanda in tutte le riunioni di preghiera o personalmente di recitare l’orazione per la glorificazione del Beato Carlo e la preghiera a Maria     Signora di tutti i popoli

Dio Padre Onnipotente, attraverso il Beato Carlo hai dato alla tua Chiesa e al popolo di Dio un esempio completo di vita cristiana.
Le sue azioni e le sue scelte nel campo politico e  famigliare sono state  fermamente ispirate al Vangelo e sugli insegnamenti della dottrina cristiana. Il suo amore per Gesù Eucarestia è cresciuto in periodi di grande incertezza e ciò lo ha portato ad unirsi al sacrificio di Cristo, attraverso il suo sacrificio e l’offerta della propria vita per la salvezza dei suoi popoli. L’Imperatore Carlo ha profondamente amato la Madre di Dio Maria Santissima ed ispira anche noi come lui ha fatto a  pregare il santo Rosario.
Rafforzaci ora col suo aiuto, interceda per tutti i bisognosi, quando la malattia, lo scoraggiamento, lo sconforto, la solitudine, l’amarezza e le difficoltà della vita mettono a dura prova. Aiutaci a vedere e a seguire l’esempio del Tuo fedele servo il beato Carlo e per sua intercessione ascolta le nostre suppliche ed accogli le nostre preghiere (enunciare la propria intenzione).
Concedi i segni necessari affinché ne sia riconosciuta la santità, per la gloria del Tuo nome, nella lode della Santa Vergine Maria per il bene della santa Chiesa. ( Pater, Ave, Gloria )
Amen.

 PREGHIERA A MARIA SIGNORA DI TUTTI I POPOLI TESTO DELLA PREGHIERA APPROVATA DALLA CONGREGAZIONE PER LA FEDE (2006)

SIGNORE GESÙ CRISTO,
FIGLIO DEL PADRE,
MANDA ORA IL TUO SPIRITO SULLA TERRA.
FA ABITARE LO SPIRITO SANTO
NEI CUORI DI TUTTI I POPOLI,
AFFINCHÉ SIANO PRESERVATI
DALLA CORRUZIONE, DALLE CALAMITÀ
E DALLA GUERRA.
CHE LA SIGNORA DI TUTTI I POPOLI,
LA BEATA VERGINE MARIA,
SIA LA NOSTRA AVVOCATA. AMEN.

Imprimatur: 6/01/2009

Il 31 maggio 2002, il vescovo di Haarlem-Amsterdam, S. E. Mons. Jozeph Marianus Punt, sentendo pareri e ponderando il tutto, ha attestato l’autenticità delle apparizioni della Signora di tutti i Popoli e ha constatato la soprannaturalità delle apparizioni

Incontro venerdì 4 gennaio 2019

Il primo venerdi del mese, come è consuetudine si è riunito il gruppo della gebetsliga di Brescia nella parrocchia di San Gottardo. E’ stato esposto il Santissimo Sacramento e recitato il Santo Rosario abbinando ad ogni decina una intenzione di preghiera. Don Arnaldo Morandi, che presiedeva la veglia, ha tenuto un pensiero anche in ricordo della bella testimonianza di Monsignor McKay, membro della gebetsliga recentemente scomparso. Dopo un momento di adorazione personale e pubblica è stata poi impartita la benedizione eucaristica.

Newsletter Gennaio 2019

Domenica 30 dicembre, festa della Santa Famiglia, il Signore ha chiamato a sé Mons. Gerard Mckay, Prelato Uditore presso il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.

Mons. Gerard Mckay, di origine scozzese, era un caro amico, mio e di moltissime persone sia a Brescia, sia a Roma e in tanti altri luoghi. Godeva della stima e dell’affetto di tanti.

Membro della prima ora della Gebetsliga italiana, fu uno dei primi ad aderirvi nel lontano 2007. Molto tempo prima fu lui a parlarmi del beato Carlo e della serva di Dio Zita, con toni entusiastici e devoti; solo in seguito – dopo l’incontro con l’Arciduca Rodolfo, figlio della coppia imperiale, e della di lui figlia l’Arciduchessa Catharina – compresi chiaramente la testimonianza di Mons. Gerard ed ebbi poi modo, in più di un’occasione, di manifestargli la mia gratitudine.

Mons. Gerard amava la Chiesa e il delicato ministero che era stato chiamato a svolgere a Roma al servizio della Santa Sede e non si risparmiò mai, dedicandovi ogni sua energia e vivendo con grande semplicità e sobrietà. 

Venne colpito qualche anno fa e non certo in età avanzata, da una terribile malattia che affrontò con coraggio, fede e serenità, continuando a lavorare al servizio della Chiesa e del Papa. Con l’aggravarsi del male continuò a lavorare dal suo appartamento presso il Vaticano e soltanto nell’ultimo anno accettò di tralasciare ogni occupazione per dedicarsi alle cure.

Lo incontrai l’ultima volta il 9 novembre 2016 era già molto provato ma sapendo che il Santo Padre aveva concesso l’udienza privata alla Gebetsliga, alla quale poi lui non riuscì a presenziare, mi chiese di favorirgli un incontro con l’Arciduca Martino d’Austria-Este, cosa che avvenne il giorno prima dell’udienza.

Mons. Gerard insistette per averci ospiti e quando lo incontrammo fui molto impressionato dalle sue condizioni: non lo vedevo da qualche tempo ma si capiva che soffriva moltissimo; nonostante ciò fu amabilissimo, persino allegro e dialogò a lungo con l’Arciduca Martino, insistendo con lui e con me sull’importanza di mettere la famiglia al centro dell’attenzione e della preghiera della Gebetsliga per intercessione del Beato Carlo e della Sua sposa Zita.

Prima di lasciarci, quasi con timidezza, chiese all’Arciduca Martino di poter avere un ricordo della sua nonna, l’Imperatrice Zita, desiderio al quale l’Arciduca acconsentì immediatamente e poco dopo gli fu inviata un reliquia della Serva di Dio che Mons. Gerard ebbe carissima e strinse a sé fino alla morte.

La devozione verso Carlo e Zita lo portò ad offrire tutte le sue sofferenze e la sua stessa vita per il bene della famiglia ed in modo particolare per la famiglia naturale tanto provata e attaccata da moderne concezioni relativiste e materialiste oltre che da leggi inique che in tanti paesi tendono alla sua disgregazione e all’individualismo egoista, illusoria affermazione della personalità e della libertà.

Tutto è segno per chi crede e la sua morte avvenuta proprio nella domenica dopo Natale, quando la chiesa celebra la Santa Famiglia, per me, non è un caso ma un segno evidente.

La perdita di un amico così caro e prezioso mi riempie di tristezza ma la speranza cristiana ed il modo in cui ha affrontato la malattia e la morte mi riempie di consolazione e di speranza.

Ora che per lui è passata la scena di questo mondo mi piace pensarlo nella pace del risorto e nella compagnia dei servi fedeli che hanno combattuto la buona battaglia e che ci hanno lasciato una credibile testimonianza da cogliere per vivere nella loro medesima direzione, orientati verso la stessa meta.

«Quelli che ci hanno lasciato non sono assenti, sono invisibili, tengono i loro occhi pieni di gloria fissi nei nostri pieni di lacrime». (s. Agostino)

La memoria di Mons. Gerard Mckay rimanga presso di noi in benedizione.

AVVISO.  Le esequie per il defunto mons. Gerard Mckay saranno celebrate a Roma venerdì 4 gennaio alle ore11.00 nella Basilica di San Lorenzo in Damaso. La liturgia sarà presieduta da S.E. Rev.ma il Cardinale Raymond Leo Burke.

CONSACRAZIONE AI TRE SACRI CUORI
Sacro Cuore di Gesù, Cuore Immacolato di Maria, e Cuore Castissimo di San Giuseppe, io vi consacro in questo giorno, la mia mente, le mie parole, il mio corpo, il mio cuore e la mia anima perché la vostra volontà sia fatta attraverso di me in questo giorno. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Intenzioni di preghiera mese di Gennaio 2019

  • Per il Santo Padre il Papa.
  • Per la famiglia cristiana, perché senta la necessità di una continua ricerca della volontà di Dio e della santificazione di tutti i suoi membri secondo la propria vocazione.
  • Signore Gesù, che sei stato presente alle nozze di Cana compiendovi il primo miracolo,
    benedici l’amore che fonda le famiglie affinché esso sia gratuito, casto, fedele, generoso, sia segno del mistero della Trinità e mostri che il significato della Vita umana va ricercato nella sua provenienza dall’Amore e nella sua destinazione ad esso.
  • Perché la famiglia si apra al dono della vita, affinché l’inestimabile valore che essa costituisce sia considerato da tutti come il bene assoluto e primario da difendere, promuovere e sostenere sempre.
  • Per le famiglie in difficoltà, divise, fallite, affinché non venga mai meno l’apertura alla speranza e alla provvidenza, la fiducia e l’attenzione ai figli, spesso vittime innocenti e inconsapevoli dell’egoismo dei grandi.
  • Per la canonizzazione del Beato Carlo


Preghiere per la Canonizzazione del Beato Carlo d’Austria

Si raccomanda in tutte le riunioni di preghiera o personalmente di recitare l’orazione per la glorificazione del Beato Carlo e la preghiera a Maria Signora di tutti i popoli

Preghiere per la Canonizzazione del Beato Carlo d’Austria

Dio Padre Onnipotente, attraverso il Beato Carlo hai dato alla tua Chiesa un esempio completo di vita cristiana.
La sua vita e tutte le sue scelte e azioni, soprattutto in campo politico e familiare, sono state sempre fondate sul Vangelo e sull’insegnamento della dottrina cristiana. Il suo amore per Gesù Eucarestia, cresciuto in tempi di grande incertezza, lo ha portato ad unirsi al sacrificio di Cristo attraverso l’offerta della propria vita, per la salvezza dei suoi popoli, nel costante e fiducioso abbandono alla Beata Vergine Maria.
Il Beato Carlo interceda per tutti i bisognosi quando la malattia, lo scoraggiamento, lo sconforto, la solitudine, l’amarezza e le difficoltà della vita mettono a dura prova. Aiutaci, o Padre, a vedere e seguire il suo esempio. Per la sua intercessione ascolta le nostre suppliche ed accogli le nostre preghiere (enunciare la propria intenzione).
Concedi i segni necessari affinché ne sia riconosciuta la santità, a gloria del Tuo nome e per il bene della Santa Chiesa. (Pater, Ave, Gloria)
Amen.

PREGHIERA A MARIA SIGNORA DI TUTTI I POPOLI

TESTO DELLA PREGHIERA APPROVATA DALLA CONGREGAZIONE PER LA FEDE (2006)

SIGNORE GESÙ CRISTO,
FIGLIO DEL PADRE,
MANDA ORA IL TUO SPIRITO SULLA TERRA.
FA ABITARE LO SPIRITO SANTO
NEI CUORI DI TUTTI I POPOLI,
AFFINCHÉ SIANO PRESERVATI
DALLA CORRUZIONE, DALLE CALAMITÀ
E DALLA GUERRA.


CHE LA SIGNORA DI TUTTI I POPOLI,
LA BEATA VERGINE MARIA,
SIA LA NOSTRA AVVOCATA. AMEN.

Imprimatur: 6/01/2009

Il 31 maggio 2002, il vescovo di Haarlem-Amsterdam, S. E. Mons. Jozeph Marianus Punt, sentendo pareri e ponderando il tutto, ha attestato l’autenticità delle apparizioni della Signora di tutti i Popoli e ha constatato la soprannaturalità delle apparizioni.

Incontro venerdi 7 dicembre

Il primo venerdi del mese, come consuetudine si è riunito il gruppo di Brescia per la recita del Santo Rosario e l’Adorazione e Benedizione Eucaristica presieduta dal delegato per l’Italia Monsignor Arnaldo Morandi. In questa occasione il delegato ha condiviso le intenzioni di preghiera e tenuto un pensiero spirituale sulla Santità del Beato Carlo d’Austria.

Newsletter novembre 2018

 

Unione di Preghiera Beato Carlo per la Pace e la Fratellanza  tra i Popoli

Italia

 

” Novembre
mese delle Anime Sante
del Purgatorio”

Lo scorso 14 ottobre papa Francesco, in piazza San Pietro, ha proclamato Santo Paolo VI, pare bello proporre per la riflessione i suoi pensieri sul mistero della morte tratti dal testamento.

 

IL TESTAMENTO DI PAOLO VI

In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

Fisso lo sguardo verso il mistero della morte, e di ciò che la segue, nel lume di Cristo, che solo la rischiara; e perciò con umile e serena fiducia. Avverto la verità, che per me si è sempre riflessa sulla vita presente da questo mistero, e benedico il vincitore della morte per averne fugate le tenebre e svelata la luce.

Dinanzi perciò alla morte, al totale e definitivo distacco dalla vita presente, sento il dovere di celebrare il dono, la fortuna, la bellezza, il destino di questa stessa fugace esistenza: Signore, Ti ringrazio che mi hai chiamato alla vita, ed ancor più che, facendomi cristiano, mi hai rigenerato e destinato alla pienezza della vita.

Parimente sento il dovere di ringraziare e di benedire chi a me fu tramite dei doni della vita, da Te, o Signore, elargitimi: chi nella vita mi ha introdotto (oh! siano benedetti i miei degnissimi Genitori!), chi mi ha educato, benvoluto, beneficato, aiutato, circondato di buoni esempi, di cure, di affetto, di fiducia, di bontà, di cortesia, di amicizia, di fedeltà, di ossequio. Guardo con riconoscenza ai rapporti naturali e spirituali che hanno dato origine, assistenza, conforto, significato alla mia umile esistenza: quanti doni, quante cose belle ed alte, quanta speranza ho io ricevuto in questo mondo!
Ora che la giornata tramonta, e tutto finisce e si scioglie di questa stupenda e drammatica scena temporale e terrena, come ancora ringraziare Te, o Signore, dopo quello della vita naturale, del dono, anche superiore, della fede e della grazia, in cui alla fine unicamente si rifugia il mio essere superstite? Come celebrare degnamente la tua bontà, o Signore, per essere io stato inserito, appena entrato in questo mondo, nel mondo ineffabile della Chiesa cattolica? Come per essere stato chiamato ed iniziato al Sacerdozio di Cristo? Come per aver avuto il gaudio e la missione di servire le anime, i fratelli, i giovani, i poveri, il popolo di Dio, e d’aver avuto l’immeritato onore d’essere ministro della santa Chiesa, a Roma specialmente, accanto al Papa, poi a Milano, come arcivescovo, sulla cattedra, per me troppo alta, e venerabilissima dei santi Ambrogio e Carlo, e finalmente su questa suprema e formidabile e santissima di San Pietro? In aeternum Domini misericordias cantabo.

Siano salutati e benedetti tutti quelli che io ho incontrati nel mio pellegrinaggio terreno; coloro che mi furono collaboratori, consiglieri ed amici – e tanti furono, e così buoni e generosi e cari!
benedetti coloro che accolsero il mio ministero, e che mi furono figli e fratelli in nostro Signore!

A voi, Lodovico e Francesco, fratelli di sangue e di spirito, e a voi tutti carissimi di casa mia, che nulla a me avete chiesto, né da me avuto di terreno favore, e che mi avete sempre dato esempio di virtù umane e cristiane, che mi avete capito, con tanta discrezione e cordialità, e che soprattutto mi avete aiutato a cercare nella vita presente la via verso quella futura, sia la mia pace e la mia benedizione.

Il pensiero si volge indietro e si allarga d’intorno; e ben so che non sarebbe felice questo commiato, se non avesse memoria del perdono da chiedere a quanti io avessi offeso, non servito, non abbastanza amato; e del perdono altresì che qualcuno desiderasse da me. Che la pace del Signore sia con noi.

E sento che la Chiesa mi circonda: o santa Chiesa, una e cattolica ed apostolica, ricevi col mio benedicente saluto il mio supremo atto d’amore.

A te, Roma, diocesi di San Pietro e del Vicario di Cristo, dilettissima a questo ultimo servo dei servi di Dio, la mia benedizione più paterna e più piena, affinché Tu Urbe dell’orbe, sia sempre memore della tua misteriosa vocazione, e con umana virtù e con fede cristiana sappia rispondere, per quanto sarà lunga la storia del mondo, alla tua spirituale e universale missione.

Ed a Voi tutti, venerati Fratelli nell’Episcopato, il mio cordiale e riverente saluto; sono con voi nell’unica fede, nella medesima carità, nel comune impegno apostolico, nel solidale servizio al Vangelo, per l’edificazione della Chiesa di Cristo e per la salvezza dell’intera umanità. Ai Sacerdoti tutti, ai Religiosi e alle Religiose, agli Alunni dei nostri Seminari, ai Cattolici fedeli e militanti, ai giovani, ai sofferenti, ai poveri, ai cercatori della verità e della giustizia, a tutti la benedizione del Papa, che muore.

E così, con particolare riverenza e riconoscenza ai Signori Cardinali ed a tutta la Curia romana: davanti a voi, che mi circondate più da vicino, professo solennemente la nostra Fede, dichiaro la nostra Speranza, celebro la Carità che non muore, accettando umilmente dalla divina volontà la morte che mi è destinata, invocando la grande misericordia del Signore, implorando la clemente intercessione di Maria santissima, degli Angeli e dei anti, e raccomandando l’anima mia al suffragio dei buoni.

……..(seguono disposizioni che si tralasciano mentre il testamento conclude con altre disposizioni che ci possono dare una bella testimonianza nonché ispirazione)…….

Circa le cose di questo mondo: mi propongo di morire povero, e di semplificare così ogni questione al riguardo.

Per quanto riguarda cose mobili e immobili di mia personale proprietà, che ancora restassero di provenienza familiare, ne dispongano i miei Fratelli Lodovico e Francesco liberamente; li prego di qualche suffragio per l’anima mia e per quelle dei nostri Defunti. Vogliano erogare qualche elemosina a persone bisognose o ad opere buone. Tengano per sé, e diano a chi merita e desidera qualche ricordo dalle cose, o dagli oggetti religiosi, o dai libri di mia appartenenza. Distruggano note, quaderni, corrispondenza, scritti miei personali.

Delle altre cose che si possano dire mie proprie: disponga, come esecutore testamentario, il mio Segretario privato, tenendo qualche ricordo per sé, e dando alle persone più amiche qualche piccolo oggetto in memoria. Gradirei che fossero distrutti manoscritti e note di mia mano; e che della corrispondenza ricevuta, di carattere spirituale e riservato, fosse bruciato quanto non era destinato all’altrui conoscenza.

Nel caso che l’esecutore testamentario a ciò non possa provvedere, voglia assumerne incarico la Segreteria di Stato.

Raccomando vivamente di disporre per convenienti suffragi e per generose elemosine, per quanto è possibile.

Circa i funerali: siano pii e semplici (si tolga il catafalco ora in uso per le esequie pontificie, per sostituirvi apparato umile e decoroso).

La tomba: amerei che fosse nella vera terra, con umile segno, che indichi il luogo e inviti a cristiana pietà. Niente monumento per me.

E circa ciò che più conta, congedandomi dalla scena di questo mondo e andando incontro al giudizio e alla misericordia di Dio: dovrei dire tante cose, tante. Sullo stato della Chiesa; abbia essa ascolto a qualche nostra parola, che per lei pronunciammo con gravità e con amore. Sul Concilio: si veda di condurlo a buon termine, e si provveda ad eseguirne fedelmente le prescrizioni. Sull’ecumenismo : si prosegua l’opera di avvicinamento con i Fratelli separati, con molta comprensione, con molta pazienza, con grande amore; ma senza deflettere dalla vera dottrina cattolica. Sul mondo: non si creda di giovargli assumendone i pensieri, i costumi, i gusti, ma studiandolo, amandolo, servendolo.

Chiudo gli occhi su questa terra dolorosa, drammatica e magnifica, chiamando ancora una volta su di essa la divina Bontà. Ancora benedico tutti. Roma specialmente, Milano e Brescia. Alla Terra santa, la Terra di Gesù, dove fui pellegrino di fede e di pace, uno speciale benedicente saluto.

E alla Chiesa, alla dilettissima Chiesa cattolica, all’umanità intera, la mia apostolica benedizione.

Poi: in manus Tuas, Domine, commendo spiritum meum.

Ego: Paulus PP. VI.

Dato a Roma, presso S. Pietro, il 30 giugno 1965, anno III del nostro Pontificato.

 

Il Purgatorio
San Roberto Bellarmino afferma:
“Dopo la morte sono rare le anime che vanno direttamente in Paradiso;
la moltitudine delle altre che muoiono in grazia di Dio
debbono essere purificate dalle pene acerbissime del Purgatorio”.

 

 

 

 

Indulgenza Plenaria per i cari defunti

 

Possiamo acquistare a favore delle anime del Purgatorio l’indulgenza plenaria (una sola volta) dal  mezzogiorno del 1° novembre fino a tutto a tutto il giorno successivo vistando una chiesa e recitando il Credo e il Padre Nostro. Sono inoltre da adempiere queste tre condizioni:
*confessione sacramentale Questa condizione può essere adempiuta parecchi giorni prima o dopo. Con una confessione si possono acquistare più indulgenze plenarie, purché permanga in noi l’esclusione di qualsiasi affetto al peccato, anche veniale.
*comunione eucaristica
*preghiera
secondo le intenzioni del Sommo Pontefice recitando Padre Nostro e Ave Maria
La stessa facoltà alle medesime condizioni è concessa nei giorni dal 1° all’ 8 novembre al fedele che devotamente visita il cimitero e anche soltanto mentalmente prega per i fedeli defunti.Non facciamo mancare ai nostri morti questo dono prezioso, è l’unica cosa che li raggiunga e li possa sollevare.

 

Intenzioni di preghiera per il mese di novembre

 

  • Per il Santo Padre il Papa.
  • Per tutti i nostri cari defunti e le anime del purgatorio affinché  le comunità e i singoli tornino a nutrire  fiducia nella preghiera di suffragio che tanto beneficio porta alle anime anelanti il paradiso e pronte a corrispondere preghiere di intercessione per i bisogni dei loro benefattori.
  • Perché gli ammalati e chi soffre anche nell’anima e nella mente, per quanti si affidano alla nostra preghiera, non si ripieghino su se stessi e sul proprio dolore, ma abbiano la forza, la consolazione e il coraggio di mettere le loro sofferenze accanto al Crocifisso per la salvezza del modo e delle anime.
  • Per i sacerdoti e i vescovi ministri dell’ Altare e guide del Popolo di Dio affinchè conformino sempre più la loro vita al mistero che celebrano nella ricerca continua della santificazione personale e della chiesa.
  • Perché la Chiesa riconosca presto la santità del Beato Carlo d’Austria.