Ferrara – 1 dicembre 2018

 

La compagnia teatrale “La maschera di cristallo” di Piacenza in un momento della sacra rappresentazione “Il beato Carlo e la nostalgia della santità” nella chiesa del monastero di Sant’Antonio in Polesine a Ferrara, in occasione della consegna da parte dell’Arciduca Martino d’Austria-Este di una reliquia ex ossibus del beato Carlo.

 

Da destra a sinistra: il delegato ferrarese dott. Massimo Martinucci, l’assistente spirituale don Davide Benini, l’Arciduca Martino d’Asburgo-Este, l’Arcivescovo di Ferrara-Comacchio mons. Gian Carlo Perego; l’assistente nazionale mons. Arnaldo Morandi, assistono alla rappresentazione “Il beato Carlo e la nostalgia della santità”.

 

Icona del beato Carlo “scritta” dalle monache benedettine del monastero di Sant’Antonio in Polesine, dove si conservano le reliquie dei santi di Casa d’Este, donata all’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio.

 

Parole della abbadessa Madre Ilaria Maria Ivaldi alla consegna della icona

Con gioia e tanta commozione presentiamo al nostro Arcivescovo Gian Carlo, all’Arciduca Martino d’Asburgo-Este e a tutti voi l’icona del Beato Carlo scritta da alcune sorelle della nostra Comunità Monastica. 

Un’icona, vi accorgerete subito quando la si scoprirà e la potrete vedere, non la si guarda come si guarda un quadro. Un’icona è un sacramentale e va contemplata. Non è dipinta, ma è scritta, come se, mediante la preghiera, le mani delle iconografe muovessero il pennello, docili, sotto l’azione della mano di Dio. 

Possiamo assicurarvi che, se non di fatto, tutta la comunità ha eseguito questo lavoro. Alcune delle sorelle più anziane hanno ormai il compito di sostenere le più giovani pregando. Si siedono attorno al tavolo di lavoro e recitano il Santo Rosario o leggono la Parola di Dio del giorno. Nei passaggi più importanti – come gli schiarimenti dei volti o ancor più la posa dell’oro in foglia che brilla e attira l’attenzione anche di occhi che vedono più l’invisibile del visibile – ad un tratto la preghiera non la si sente più, quasi fosse penetrata nel colore: a bocca  aperta, con gli occhi pieni di stupore, le sorelle anziane sanno solo contemplare il miracolo di quella nuova creazione. 

Nello scoprire e vedere l’icona del Beato Carlo desideriamo che anche voi possiate vivere questa stessa esperienza di stupore, che non porta a far dire che un’icona è bella o che piace, ma che è capace di mettere il cuore in silenzio adorante, andando a cercare l’essenza, il messaggio interiore di quell’anima beata raffigurata.

L’icona sarà poi benedetta da Sua Eccellenza l’Arcivescovo secondo una formula antica. Domani sarà collocata in Cattedrale all’Altare di Maria Regina di tutti i Santi dove, a lato, sono presenti due statue, raffiguranti San Benedetto e Santa Scolastica. Il Beato Carlo, conosciuto come Imperatore di Pace, viene a mantenere e proseguire la tradizione benedettina a sostegno della pace: il disegno vuole proprio sottolineare queste sue caratteristiche umane e spirituali. 

Come potrete vedere, Carlo d’Asburgo-Este volge lo sguardo ad una figura posta in alto nell’angolo sinistro: è il Signore, il Cristo Pantocratore che, in quanto tale, ha l’abito tutto impreziosito d’oro. La figura è immersa nel fondo d’oro, segno della luce della divinità che non ha ombre; tiene in mano un ramo d’ulivo, come simbolo della pace; non ha gli occhi azzurri come nella realtà, perché l’icona va oltre l’aspetto naturalistico. 

A nome della mia comunità, vogliamo ringraziare il nostro Arcivescovo per l’opportunità che ci è stata data di conoscere meglio e di più un santo di casa nostra. Le comunità del nostro Monastero, fondato dalla Beata Beatrice II d’Este, pregano da sempre ed espressamente ogni giorno, per i discendenti del suo casato d’origine. Ringraziamo l’Arciduca Martino per la cordiale semplicità con cui viene a visitarci. 

I santi di Casa d’Este, che vogliamo far conoscere di più alla nostra città e alla nostra Diocesi, ci proteggano e ci insegnino a vivere operando il bene. Grazie. 

 

L’arciduca Martino d’Asburgo Este consegna una reliquia ex ossibus del beato Carlo alla madre abbadessa del monastero benedettino di Sant’Antonio in Polesine in Ferrara.

 

 

Delegazione di Vigevano citta’-incontri Ottobre Novembre 2018

Chiesa di S. Francesco, via Dante, Vigevano (PV)

Il Gruppo di preghiera, dopo la pausa estiva ha ripreso i propri incontri nel mese di Ottobre scorso in occasione dell’ anniversario delle nozze tra il Beato e l’Imperatrice Zita . Al termine della celebrazione eucaristica officiata da Mons. Paolo Bonato,  dopo le litanie e le preghiere indicate da Mons. Morandi, la Delegata avv. Maria Clara Bollini ha reiterato il ricordo del Beato nella Sua quotidianita’ di sposo e padre devoto, esempio di vita cristiana interamente rimessa alla  Volonta’ Celeste.

Successivamente, Venerdì 23 Novembre, sempre dopo  aver partecipato alla celebrazione della S. Messa, il Gruppo si e’ raccolto in preghiera meditando sotto la guida della Delegata, nel mese dedicato alle Anime Sante del Purgatorio, sull’ importanza del messaggio spirituale contenuto nel Testamento di Paolo VI e trasmesso da Mons. Morandi e del suo inscindibile  legame con la testimonianza di vita cristiana del Beato. Si sono quindi  invocati  l’intercessione del  Beato stesso e della Signora di tutti i Popoli, affinche’ i conflitti e le crisi presenti negli ambiti in cui i cristiani si trovano a vivere quotidianamente,  cessino e la pace regni nel mondo.

Massa (MS), 30 novembre 2018 – “Carlo I d’Austria e la pace sabotata”

 

A cent’anni dal termine del primo conflitto mondiale è sempre più viva la memoria dell’Imperatore Carlo, beatificato da San Giovanni Paolo II nel 2004. Venerdì 30 novembre 2018, alle ore 17.30, la Delegazione apuana della Gebetsliga Kaiser Karl desidera rendere omaggio al Beato presso la Biblioteca Diocesana di Massa con la conferenza dal titolo “Carlo I d’Austria e la pace sabotata”. Interverranno l’avv. Umberto Zangani ed il dott. Alessandro Berti.