La riunione della nostra Gebetsliga del mese di novembre si è tenuta giovedì 24 novembre alle ore 18,30all’Oratorio Teatino, via Cairoli 23, Ferrara.
Recitata insieme una corona del s. Rosario seguendo le intenzioni di preghiera trasmesse dal delegato nazionale don Arnaldo Morandi per questo mese, è seguita una breve riflessione del rappresentante ferrarese dott. Massimo Martinucci in occasione del centenario della morte del beato Carlo.
Lo scorso 21 ottobre 2022, memoria liturgica del beato Carlo d’Asburgo, la Gebetsliga Roma e Lazio ha organizzato un Solenne Pontificale in Santa Maria dell’Anima, chiesa asburgica di Roma per eccellenza, inclusa nel Pontificio Istituto Teutonico e per questo anche sede degli incontri della Gebetsliga romana. Questa celebrazione ha rivestito un carattere particolarmente solenne, in quanto ricadente nell’Anno Centenario della Nascita al Cielo del Beato Imperatore. Per questo, la Delegazione romana è stata onorata del patrocinio della Delegazione per l’Italia, sugellato dalla presenza di don Arnaldo Morandi, Delegato nazionale.
Per dare particolare solennità alla Celebrazione, Mons. Michael Max, Rettore del Pontificio Istituto Teutonico e il dott. Eugenio Cecchini, Delegato Gebetsliga per Roma e Lazio, hanno invitato a presiedere la liturgia eucaristica il Sig. Cardinale Dominique Mamberti, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.
Nella meravigliosa cornice barocca dell’Anima, l’Eucaristia ha visto la partecipazione di oltre 25 sacerdoti che hanno concelebrato con Sua Eminenza il cardinale, tra cui va fatta menzione di Mons. Michael Max, Rettore del Pontificio Istituto Teutonico e di don Arnaldo Morandi, Delegato per l’Italia, concelebranti principali. Tra gli altri, hanno pure concelebrato il Rev. Padre Christian Blümel OT, Vice Gran Maestro e Procuratore Generale dell’Ordine Teutonico presso la Santa Sede, il Rev. Don Johannes Fürnkranz, Capo Ufficio del Dicastero per la Dottrina della Fede, il Rev. Mons. Hans-Peter Fisher, Prelato uditore della Rota Romana, Rettore del Camposanto Teutonico in Vaticano, don Konrad Maria Bestle, Curato di Santa Maria dell’Anima e Assistente spirituale della Gebetsliga romana e don Luigi Cannizzo, Assistente spirituale della Gebetsliga di Calabria e Basilicata.
Oltre 150 i fedeli presenti, tra i quali ricordiamo Sua Eccellenza il dott. Marcus Bergmann, Ambasciatore d’Austria presso la Santa Sede, S.A.I.R. Eduard von Habsburg-Lothringen, Ambasciatore d’Ungheria presso la Santa Sede che interveniva anche in rappresentanza della Famiglia del Beato Carlo, insieme alle figlie, Arciduchesse Ladislaja e Rosa von Habsburg-Lothringen e alla cugina, Arciduchessa Sophie von Habsburg-Lothringen, nipote del fratello del Beato Imperatore. Il Sovrano Ordine di Malta, di cui il Beato era membro, era presente con S.A.S. il Principe Mariano Hugo von Windisch-Graetz, Gentiluomo di Sua Santità e attualmente membro del Sovrano Consiglio dell’Ordine, con Sua Eccellenza il Marchese Alessandro Bisleti, Delegato di Veroli e pronipote del Cardinale Gaetano Bisleti che, come legato di San Pio X, celebrò le nozze dell’Imperatore. Presente anche l’Ammiraglio Carlo Cellerino, vice Cancelliere del Gran Priorato di Roma dell’Ordine di Malta. Numerosi anche i religiosi e le religiose, testimonianza della devozione diffusa verso il Beato Carlo. Tra questi va fatta particolare menzione della presenza Madre Vicaria Generale e della Madre Provinciale per l’Italia della Congregazione delle Suore Serve del Signore e della Beata Vergine di Matarà, intervenute insieme ad altre consorelle perché il beato Carlo d’Austria è uno dei Beati invocati dal loro Istituto per l’ottenimento del dono della pace. La Congregazione ha un monastero in Argentina, dedicato all’Adorazione perpetua per la Pace nel Mondo, in cui è stata collocata la reliquia del Beato.
Durante la processione d’ingresso il cardinale ha avuto un momento di sosta davanti all’Altare della Pietà dove sono venerate le reliquie del Beato Imperatore Carlo d’Asburgo. Il cardinale ha incensato le reliquie prima di recarsi all’Altare maggiore. Nell’Omelia, il Porporato ha ricordato, tra l’altro, le intenzioni di San Giovanni Paolo II nel beatificare l’Imperatore: additarlo come esempio virtuoso di padre e sposo (tradendo nella scelta della data per la memoria liturgica non il giorno della sua nascita al Cielo ma il 21 ottobre, giorno del matrimonio con l’Imperatrice, il suo progetto di beatificare anche la moglie Zita – di cui è pendente la causa – e proclamarli insieme Patroni della Famiglia cattolica d’Europa); indicarlo inoltre come alto esempio di governante cattolico che, in tutte le scelte, ivi comprese quelle di governo, anteponeva la fedeltà a Cristo ed alla Chiesa, per il bene dei Suoi amati Popoli; indicarlo infine come speciale intercessore per la Pace nel Mondo, avendo abbracciato e sostenuto con tutto se stesso – unico tra i belligeranti del Primo Conflitto Mondiale – il piano di Pace ideato dal Pontefice Benedetto XV, di venerata memoria, e per questo venendo penalizzato dalle potenze ostili alla Chiesa di Roma, fino a pagare con l’esilio e con il martirio.
Dopo la celebrazione, negli attigui locali della Biblioteca del Pontificio Istituto Teutonico, il Rettore Max ha offerto un bouffet e un vin d’honneur ai presenti. Durante il momento conviviale, hanno preso la parola don Arnaldo Morandi, Delegato nazionale Gebetsliga e il dott. Eugenio Cecchini, Delegato di Roma e Lazio, per un breve indirizzo di saluto e ringraziamento. Inoltre, S.A.I.R. l’Arciduca Eduard von Habsburg – su invito del Delegato di Roma – ha salutato i presenti, ricordando cosa significa oggi per la Famiglia d’Austria avere un beato in Famiglia e quali responsabilità ne conseguono. Inoltre ha testimoniato la crescente devozione verso l’Imperatore, soprattutto tra i giovani, testimoniando la presenza una grande platea di oltre 700 persone, tra cui molti giovani, intervenuta in una recente conferenza sul Beato che lui stesso ha dato in Texas, USA.
Al termine del momento conviviale, don Arnaldo Morandi e il dott. Eugenio Cecchini, hanno donato alcune medaglie coniate per il Centenario del pio Transito del Beato Carlo d’Austria alle personalità intervenute, tra cui – primo fra tutti – il cardinale Dominique Mamberti, come segno di gratitudine per aver presieduto una così importante celebrazione giubilare.
In questo mese cade la festa liturgica del beato imperatore Carlo, fissata al 21 ottobre (data del suo matrimonio con Zita) da san Giovanni Paolo II. In sostituzione della consueta riunione mensile la nostra Gebetsliga ferrarese si riunisce per assistere alla santa Messa venerdì 21 ottobre alle ore 18nella chiesa parrocchiale di Santa Chiarain corso Giovecca 179 celebrata da don Tommaso Pevarello.
DOMENICA 23 OTTOBRE, ore 16:30, presso la Chiesa di San Giuseppe, presso la casa dei Preti del Sacro Cuore, in via Garibaldi a Bergamo per preghiera del Santo Rosario e successiva catechesi guidata da Don Maurizio Rota, assistente ecclesiastico per la diocesi di Bergamo.
DOMENICA 30 OTTOBRE, ore 18:30, presso la Basilica Minore di Sant’Alessandro in Colonna a Bergamo, Santa Messa nella memoria del Beato Carlo d’Austria, celebrata da Don Maurizio Rota.
a cura della Delegazione Nazionale in collaborazione con la Delegazione Roma
Proseguono gli appuntamenti in occasione dell’Anno Centenario della nascita al cielo del Beato Carlo.
Il prossimo 21 ottobre, alle ore 18.00, presso il Pontificio Istituto Teutonico si terrà una Solenne Celebrazione presieduta da S.E.R. il Sig. Cardinale Dominique Mamberti, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica.
Nel giorno della sua memoria, il 21 ottobre, la delegazione di Roma della Gebetsliga ricorda il Beato Carlo d’Asburgo nel centenario della sua nascita al cielo
Riportiamo un bellissimo articolo a firma di Andrea Gagliarducci per (ACI stampa – link qui), che sottolinea le virtù cristiane e la grande attualità del nostro Beato.
Il Beato Carlo d’Asburgo nacque al cielo alle 12.23 del 1° aprile 1922, dopo aver pregato intensamente insieme a sua moglie Zita, a soli 35 anni, con a fianco il figlioletto Ottone perché l’imperatore desiderava che vedesse “come moriva un cattolico”. Morì con il Santissimo Sacramento nella stanza, invocando il nome di Gesù e rimanendo in adorazione, prendendo la comunione, facendo convertire con il suo esempio il medico miscredente che lo curava. Era a Madera, in esilio. E succedeva 100 anni fa.
Per il centenario della sua nascita al cielo, la delegazione di Roma della Gebestliga, l’Unione di Preghiera per la Pace e la Fratellanza tra i popoli nata su ispirazione del Beato Carlo, organizza una solenne celebrazione in sua memoria nella Chiesa di Santa Maria dell’Anima il 21 ottobre alle 18. Celebrante sarà il Cardinale Dominique Mamberti, prefetto della Segnatura Apostolica vaticana.
Ma perché la memoria del beato Carlo è il 21 ottobre? Perché Giovanni Paolo II, quando lo beatificò, non scelse la data della sua nascita al cielo, ma quello del matrimonio con Zita di Borbone-Parma. Tradendo, in fondo, il grande progetto di avere i due ultimi imperatori cattolici beati insieme, festeggiati nello stesso giorno e proclamati patroni della famiglia in Europa.
Per Zita, la causa di Beatificazione è ancora in corso. Carlo d’Asburgo è invece beato dal 3 ottobre 2004. Fu un reale, e il 21 ottobre è anche la data dell’ultimo tentativo di ripristinare l’impero dopo la Prima Guerra Mondiale. Ma, in realtà, la vita del Beato Carlo era prima di tutto la vita di un fedele alla Chiesa cattolica, tutta centrata sull’Eucarestia.
Lo sapeva madre Vincenzia, una mistica che dal Venerdì Santo alla domenica di Pasqua soffriva in estasi la passione di Cristo, e che era in contatto l’arciduchessa Maria Giuseppina, madre di Carlo e con padre Norberto Geggerle, il suo insegnante di religione. A loro, disse che si sarebbe dovuto pregare per il bambino, che all’epoca aveva 9 anni, perché sarebbe diventato un giorno imperatore ma avrebbe sofferto molto.
Nacque così, nel 1895, la Unione di Preghiera, che ottiene poi nel 1925 il riconoscimento ecclesiastico.
Che Carlo sarebbe diventato imperatore era una profezia ardua da avverarsi, quasi impossibile, perché Carlo era il quarto in linea di successione. Eppure, non era stata solo Madre Vincenzia a predire il futuro, ma anche Pio X, che era nato in terre austro-ungariche solo dopo divenute italiane. Il Papa disse a Zita, che era andata in udienza prima del matrimonio, e poi lo reiterò nella benedizione apostolica che fece giungere insieme al suo legato inviato a celebrare il matrimonio. La bolla fu letta in sacrestia, e non pubblicamente, perché al matrimonio erano presenti anche coloro che avrebbero dovuto precedere Carlo in linea di successione.
E infatti Carlo giunge al trono dell’Austria Ungheria nel 1916 a seguito di una catena di lutti, nel mezzo di una guerra che lui non aveva voluto. Il mondo internazionale lo emarginò perché era in unità di intenti con Benedetto XV nel chiedere la pace e nell’appellarsi a paci separate.
Durante la guerra, non autorizzò il passaggio nel suo territorio di un treno ferrato pieno di bolscevichi, che aveva come destinazione l’Italia. Era lo stesso tipo di treno che aveva portato Lenin in Russia.
Nel prendere quella decisione, diede in pratica addio alla vittoria nella Guerra. La rivoluzione comunista, infatti, avrebbe potuto spaccare il fronte Sud del conflitto. Il Beato Carlo, tuttavia, non voleva permettere degli anti-cattolici ad entrare nel territorio che dava ospitalità al Papa.
Se Gugliemo di Prussia gli aveva chiesto di autorizzare anche il passaggio del treno di Lenin – e si sentì rispondere “Guai se il comunismo dovesse trionfare. Sarebbe il danno più grave all’intelligenza e alla fede cristiana” – gli sforzi di Carlo si rivolsero anche al dialogo con le altre nazioni in guerra, inviando come intermediario suo cognato Sisto di Borbone in quelle che sarebbero state chiamate “Missione Sisto”.
Non c’era solo il pericolo bolscevico a bloccare gli sforzi di pace. Carlo aveva anche un nemico nella massoneria, che non aveva mai permessa che una sola loggia massonica aprisse nei suoi Stati.
Stefan Zweig lo definiva come una “delle più grandi personalità di tutti i tempi”, e affermava che “se si fossero seguite le sue idee, l’Europa non avrebbe conosciuto in seguito le più aspre dittature”. Per Benedetto XV, Carlo d’Austria era un santo. Pacelli, che viaggiò con lui nel 1920, ringraziò Dio per aver conosciuto una “così grande anima”.
Nel novembre 1918, crollò l’Impero Austro-Ungarico, l’11 novembre Carlo abdicò al trono. Il 24 marzo 1919 andò in Svizzera.
Gli fu offerta la restituzione della corona, a patto che avesse cominciato ad aprire alla massoneria. “Come principe cattolico, non ho alcuna risposta da darvi”.
Nel 1921, fece due tentativi di riprendere la corona di Ungheria, cui non aveva mai rinunciato. Fu fatto però prigioniero dalle truppe di Horty, reggente di Ungheria, il 24 ottobre di quell’anno.
Consegnato agli inglesi, fu portato insieme a Zita in nave all’isola di Madera, in mezzo all’Atlantico, dopo un lungo viaggio per nave passato da Danubio, Mar Nero e Mediterraneo.
Fu raggiunto dai suoi figli, il più grande dei quali aveva solo nove anni. E nella casa che gli fu data ottenne di avere una cappellina con Gesù Eucaristico, dove si raccoglieva in preghiera e dove maturò l’idea di offrire la via per bene dei suoi popoli.
Il 9 marzo 1922, Carlo prese un raffreddore, che divenne presto polmonite. Il Beato Carlo fu gravissimo, in agonia fino all’1 aprile, quando rese la sua anima a Dio.
Un secolo dopo, il Beato Carlo continua a ispirare con i suoi appelli alla pace, e il suo pensiero di fratellanza tra i popoli può essere un esempio nei tempi difficili che stiamo vivendo, quando l’Europa è squassata da una guerra proprio nel suo centro.
Il mese di ottobre è dedicato al Santo Rosario e all’impegno missionario, è ricco di avvenimenti e di feste liturgiche: degli Angeli, degli Arcangeli degli Angeli custodi, di Maria, dei Santi e Beati.
Domenica 2 ottobre prima domenica del mese si recita la Supplica alla Vergine del Santo Rosario di Pompei.
Venerdì 7 ottobre si festeggia la Madonna del Rosario
Giovedì 13 ottobre è l’anniversario dell’ultima apparizione della Madonna di Fatima in cui avvenne il Miracolo del sole.
Venerdì 21 ottobre memoria liturgia del Beato Carlo d’ Austria nel giorno anniversario del matrimonio con la Serva di Dio Zita di Borbone Parma Quando Giovanni Paolo II beatificò Carlo, scelse questa data per la memoria liturgica, le nozze, con Zita di Borbone Parma, ebbero luogo, il 21 ottobre 1911. Con questo gesto il Santo Papa proponeva Carlo d’Asburgo, insieme con Zita, della quale è in corso il processo di beatificazione, quali modelli di santità coniugale e famigliare, un modello assai significativo ai giorni nostri, completato dalla nascita di otto figli nel turbine della prima guerra mondiale e di tante altre difficoltà, culminate nel duro esilio. Questo ideale di fedeltà all’insegnamento di Cristo e del Vangelo si accompagna pertanto al modello di santità nell’esercizio della carica imperiale dedicata al servizio amorevole per i suoi popoli, al difficile conseguimento della pace, alla possibile attuazione di riforme e alla realizzazione di un’ideale di Europa fondata sulle sue radici cristiane. Per questo si ricorderà il suo insegnamento e il suo esempio di uomo, di sposo, di padre, oltreché di capo di Stato.
SUPPLICA ALLA REGINA DEL SANTISSIMO ROSARIO DI POMPEI
Da recitarsi a mezzogiorno di domenica 2 prima di ottobre
I O augusta Regina delle Vittorie, o Vergine Sovrana del Paradiso, al cui nome potente si rallegrano i cieli e tremano per terrore gli abissi, o Regina gloriosa del Santissimo Rosario, noi tutti, fortunati figli vostri, che la bontà vostra ha prescelti in questo secolo ad innalzarvi un Tempio in Pompei, qui prostrati ai vostri piedi, in questo giorno solennissimo della festa dei novelli vostri trionfi sulla terra degl’idoli e dei demoni, effondiamo con lacrime gli affetti del nostro cuore, e con la confidenza di figli Vi esponiamo le nostre miserie. Deh! da questo trono di clemenza dove sedete Regina, volgete, o Maria, lo sguardo vostro pietoso verso di noi, su tutte le nostre famiglie, sull’Italia, sull’Europa, su tutta la Chiesa; e Vi prenda compassione degli affanni in cui volgiamo e dei travagli che ci amareggiano la vita. Vedete, o Madre, quanti pericoli nell’anima e nel corpo ci circondano: quante calamità ed afflizioni ci costringono! O Madre, trattenete il braccio della giustizia del vostro Figliuolo sdegnato e vincete con la clemenza il cuore dei peccatori: sono pur nostri fratelli e figli vostri, che costarono sangue al dolce Gesù, e trafitture di coltello al vostro sensibilissimo Cuore. Oggi mostratevi a tutti, qual siete, Regina di pace e di perdono.
II È vero, è vero che noi per primi, benché vostri figliuoli, coi peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù, e trafiggiamo nuovamente il vostro Cuore. Sì, lo confessiamo, siamo meritevoli dei più aspri flagelli. Ma Voi ricordatevi che sulla vetta del Golgota raccoglieste le ultime stille di quel sangue divino e l’ultimo testamento del Redentore moribondo. E quel testamento di un Dio, suggellato col sangue di un Uomo-Dio, Vi dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori. Voi, dunque, come nostra Madre, siete la nostra Avvocata, la nostra Speranza. E noi gementi stendiamo a Voi le mani supplichevoli, gridando: Misericordia! Pietà Vi prenda, o Madre buona, pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri fratelli estinti, e soprattutto dei nostri nemici, e di tanti che si dicono Cristiani, e pur dilacerano il Cuore amabile del vostro Figliuolo. Pietà, deh! pietà oggi imploriamo per le nazioni traviate, per tutta l’Europa, per tutto il mondo, che torni pentito al Cuor vostro. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia.
III Che Vi costa, o Maria, l’esaudirci? Che Vi costa il salvarci? Non ha Gesù riposto nelle vostre mani tutti i tesori delle Sue grazie e delle Sue misericordie? Voi sedete coronata Regina alla destra del vostro Figliuolo, redimita di gloria immortale su tutti i cori degli Angeli. Il vostro dominio si estende per quanto sono estesi i Cieli, e a Voi la terra e le creature tutte che in essa abitano sono soggette. Il vostro dominio si estende fino all’inferno, e Voi sola ci strappate dalle mani di Satana, o Maria. Voi siete l’onnipotente per grazia. Voi dunque potete salvarci. Che se dite di non volerci aiutare, perché figli ingrati ed immeritevoli della vostra protezione, diteci almeno a chi altri mai dobbiamo ricorrere per essere liberati da tanti flagelli. Ah, no! Il vostro Cuore di Madre non patirà di veder noi, vostri figli, perduti. Il Bambino che noi vediamo sulle vostre ginocchia, e la mistica corona che miriamo nella vostra mano, c’ispirano fiducia che saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in Voi, ci gettiamo ai vostri piedi, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, e oggi stesso, sì, oggi da Voi aspettiamo le sospirate grazie.
CHIEDIAMO LA BENEDIZIONE A MARIA Un’ultima grazia noi ora Vi chiediamo, o Regina, che non potete negarci in questo giorno solennissimo. Concedete a tutti noi l’amore vostro costante, e in modo speciale la vostra materna benedizione. No, non ci leveremo dai vostri piedi, non ci staccheremo dalle vostre ginocchia, finché non ci avrete benedetti.
Benedite, o Maria, in questo momento, il Sommo Pontefice. Ai prischi allori della vostra Corona, agli antichi trionfi del vostro Rosario, onde siete chiamata Regina delle vittorie, deh! aggiungete ancor questo, o Madre: concedete il trionfo alla Religione e la pace alla umana società. Benedite il nostro Vescovo, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l’onore del vostro Santuario. Benedite infine tutti gli Associati al vostro novello Tempio di Pompei, e quanti coltivano e promuovono la devozione al vostro Santo Rosario.
O Rosario benedetto di Maria; Catena dolce che ci riannodi a Dio; Vincolo di amore che ci unisci agli Angeli; Torre di salvezza negli assalti d’inferno; Porto sicuro nel comune naufragio, noi non Vi lasceremo mai più. Voi ci sarete conforto nell’ora di agonia; a Voi l’ultimo bacio della vita che si spegne. E l’ultimo accento delle smorte labbra sarà il nome vostro soave, o Regina del Rosario della Valle di Pompei, o Madre nostra cara, o unico Rifugio dei peccatori, o sovrana Consolatrice dei mesti. Siate ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Così sia.
Ave Maria…
Questa Supplica, approvata dalla Sacra Congregazione dei Riti, fu arricchita da Leone XIII con l’indulgenza di sette anni e sette quarantene, a chi, con il cuore almeno pentito e devoto, la recita l’8 maggio e la prima Domenica di ottobre (Rescritto dell’8 giugno 1887). Indulgenza confermata in perpetuo da San Pio X e resa applicabile alle anime del Purgatorio (Rescritto del 28 novembre 1903). Pio XI, con Breve Apostolico del 20 luglio 1925, ha confermato la detta indulgenza e ha concesso in più l’indulgenza plenaria a coloro che reciteranno la Supplica, confessati e comunicati.
La Supplica, col nome di Atto d’amore alla Vergine, venne composta nel 1883 dal Beato Bartolo Longo, che sollecitava i fedeli a recitare un Ave Maria alla fine delle preghiere da lui composte: si aggiunga una preghiera di suffragio per la sua anima benedetta.
Intenzioni di preghiera per il mese di settembre:
Per il Santo Padre il Papa.
Per la pace sulla terra e in tutti i cuori.
Per tutti i poveri e i bisognosi.
Per gli uomini e le donne impegnati nella politica.
Per la canonizzazione del Beato Carlo.
AVVISI
Giovedì 13 ottobre inizia la novena e Venerdì 21 ottobre si celebra la memoria liturgica del Beato Carlo, la Gebetsliga italiana con i suoi delegati, organizzerà delle celebrazioni a livello regionale e provinciale.
Preghiere per la Canonizzazione del Beato Carlo d’Austria
Dio Padre Onnipotente, attraverso il Beato Carlo hai dato alla tua Chiesa un esempio completo di vita cristiana. La sua vita e tutte le sue scelte e azioni, soprattutto in campo politico e famigliare, sono state sempre fondate sul Vangelo e sull’insegnamento della dottrina cristiana. Il suo amore per Gesù Eucarestia, cresciuto in tempi di grande incertezza, lo ha portato ad unirsi al sacrificio di Cristo attraverso l’offerta della propria vita, per la salvezza dei suoi popoli, nel costante e fiducioso abbandono alla Beata Vergine Maria. Il Beato Carlo interceda per tutti i bisognosi quando la malattia, lo scoraggiamento, lo sconforto, la solitudine, l’amarezza e le difficoltà della vita mettono a dura prova. Aiutaci, o Padre, a vedere e seguire il suo esempio. Per la sua intercessione ascolta le nostre suppliche ed accogli le nostre preghiere (enunciare la propria intenzione). Concedi i segni necessari affinché ne sia riconosciuta la santità, a gloria del Tuo nome e per il bene della Santa Chiesa. ( Pater, Ave, Gloria ) Amen.
PREGHIERA ALLA MADONNA DI FATIMA
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
O Vergine Santa, Madre di Gesù e Madre nostra, che sei apparsa a Fatima ai tre pastorelli per recare al mondo un messaggio di pace e di salvezza, io mi impegno ad accogliere questo tuo messaggio. Mi consacro oggi al tuo Cuore Immacolato, per appartenere così più perfettamente a Gesù. Aiutami a vivere fedelmente la mia consacrazione con una vita tutta spesa nell’amore di Dio e dei fratelli, sull’esempio della tua vita. In particolare Ti offro le preghiere, le azioni, i sacrifici della giornata, in riparazione dei peccati miei e degli altri, con l’impegno di compiere il mio dovere quotidiano secondo la volontà del Signore. Ti prometto di recitare ogni giorno il Santo Rosario, contemplando i misteri della vita di Gesù, intrecciati ai misteri della tua vita. Voglio vivere sempre da vero figlio tuo e cooperare perché tutti Ti conoscano e amino come Madre di Gesù, vero Dio e unico nostro Salvatore.
La riunione mensile della Gebetsliga ferrarese si è svolta giovedì 22 settembre alle ore 18,30all’Oratorio Teatino, via Cairoli 23.
Dopo la recita di una corona del s. Rosario — seguendo le intenzioni di preghiera trasmesse dal delegato nazionale don Arnaldo Morandi per questo mese — i presenti hanno ascoltato una breve riflessione del dott. Massimo Martinucci che ha poi consegnato i diplomi di iscrizione e le spillette a due nuovi soci. Nell’occasione poi un nuovo amico ha richiesto l’iscrizione.
10 cose che il tuo angelo custode fa per te a tua insaputa
Il tuo angelo custode è con te 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno, per tutta la vita. Ecco 10 cose che il tuo angelo custode fa per te a tua insaputa!
Di: ChurchPOP Data di pubblicazione: 24 Luglio 2020
Un angelo custode è come una guardia del corpo spirituale, un custode che Dio ci ha assegnato nel momento in cui siamo venuti al mondo. Senza saperlo, questi angeli fanno molte cose per noi giorno per giorno. In un articolo scritto per Catholic Exchange, Stephen Beale descrive molte cose che queste creature spirituali fanno per noi. Qui ne raccogliamo 10.
10 cose che il tuo angelo custode fa per te a tua insaputa
1. Allontana i demoni
A volte immaginiamo il processo decisionale morale come un dibattito tra un angelo cattivo, che bisbiglia in un orecchio, e un angelo buono, che parla saggiamente nell’altro. C’è una verità in questo. San Tommaso d’Aquino, nella Summa Theologica, spiega che uno dei ruoli degli angeli custodi è proprio combattere i demoni.
2. Ti protegge dai danni
Secondo San Tommaso, gli angeli custodi ci proteggono anche dai danni spirituali e fisici. Questa convinzione ha le sue radici nelle Scritture. Ad esempio, il Salmo 91: 11-12 afferma: “Poiché comanda i suoi angeli riguardo a te, per proteggerti dovunque tu vada. Con le loro mani ti supporteranno, per non battere il piede contro una pietra”.
3. Ti rafforza contro la tentazione
Gli angeli custodi non solo prevengono il male, ma ci rafforzano anche contro le tentazioni affinché impariamo ad affrontarle da soli.
4. Ti dà coraggio
San Bernardo spiega che con angeli come questi al nostro fianco non dobbiamo avere paura. Dobbiamo avere il coraggio di vivere coraggiosamente la nostra fede, affrontando qualunque cosa la vita ci metta davanti.
5. Interviene per salvarti dai guai
Gli angeli custodi possono salvarci quando siamo nei guai. Questo è evidente nel capitolo 12 degli Atti quando un angelo aiuta Pietro ad uscire dalla prigione.
6. Si prende cura di te dalla nascita
I Padri della Chiesa si sono chiesti se gli angeli custodi fossero assegnati alla nascita o al momento del battesimo. San Girolamo sostiene decisamente la prima affermazione. La sua idea è contenuta in Matteo 18:10, un passaggio biblico di fondamentale importanza a supporto dell’esistenza degli angeli custodi. In quel punto Gesù dice: “Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli”.
La ragione per cui otteniamo gli angeli custodi alla nascita è che il loro aiuto è associato alla nostra natura di esseri razionali, piuttosto che appartenere all’ordine della grazia, sempre secondo San Tommaso.
7. Ti protegge, anche se non sei un credente
Questa conclusione deriva da quanto sopra. Aquino lo chiarisce spiegando che Dio non lascia solo nessuno di noi, compresi i peccatori. Come ha affermato il teologo dogmatico Ludwig Ott: “Secondo l’insegnamento generale dei teologi, tuttavia, non solo ogni battezzato, ma ogni essere umano, inclusi i non credenti, ha il suo angelo custode speciale dalla sua nascita”.
8. Porta i tuoi bisogni a Dio
Akin afferma che gli angeli custodi agiscono come intercessori: portano le nostre richieste direttamente a Dio e questo lo capiamo sempre grazie alle parole di Gesù in Matteo 18:10.
9. Comunica con te
Rafforzano la nostra intelligenza e volontà. Così ci guidano alla verità e al bene. Come scrive Aquino, “È inoltre evidente che, per quanto riguarda le cose da fare, la conoscenza e l’affetto umani possono variare e fallire in molti modi; e quindi era necessario che gli angeli fossero deputati alla tutela degli uomini, al fine di regolarli e portarli al bene”.
10. Ti guida verso la salvezza
L’obiettivo finale degli angeli custodi è di aiutare la nostra salvezza, secondo Aquino. “Gli angeli sono mandati per servire coloro che riceveranno l’eredità della salvezza, se consideriamo l’effetto finale della loro tutela, che è la realizzazione di quell’eredità” ha spiegato San Tommaso.
Intenzioni di preghiera per il mese di settembre:
Per il Santo Padre il Papa, che ci invita spesso ad accompagnarlo con la preghiera.
Per gli ammalati e i sofferenti nel corpo e nello spirito, affinché gli Angeli custodi li confortino e li accompagnino.
Per tutti i battezzati e in particolare i fanciulli, affinché gli Angeli custodi li proteggano e li custodiscano.
Per la pace sulla terra e in tutti i cuori.
Per la canonizzazione del Beato Carlo.
AVVISI
Si ricorda il convegno di Borgo Valsugana
Preghiere per la Canonizzazione del Beato Carlo d’Austria
Dio Padre Onnipotente, attraverso il Beato Carlo hai dato alla tua Chiesa un esempio completo di vita cristiana. La sua vita e tutte le sue scelte e azioni, soprattutto in campo politico e famigliare, sono state sempre fondate sul Vangelo e sull’insegnamento della dottrina cristiana. Il suo amore per Gesù Eucarestia, cresciuto in tempi di grande incertezza, lo ha portato ad unirsi al sacrificio di Cristo attraverso l’offerta della propria vita, per la salvezza dei suoi popoli, nel costante e fiducioso abbandono alla Beata Vergine Maria. Il Beato Carlo interceda per tutti i bisognosi quando la malattia, lo scoraggiamento, lo sconforto, la solitudine, l’amarezza e le difficoltà della vita mettono a dura prova. Aiutaci, o Padre, a vedere e seguire il suo esempio. Per la sua intercessione ascolta le nostre suppliche ed accogli le nostre preghiere (enunciare la propria intenzione). Concedi i segni necessari affinché ne sia riconosciuta la santità, a gloria del Tuo nome e per il bene della Santa Chiesa. ( Pater, Ave, Gloria ) Amen.
PREGHIERA ALLA MADONNA DI FATIMA
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
O Vergine Santa, Madre di Gesù e Madre nostra, che sei apparsa a Fatima ai tre pastorelli per recare al mondo un messaggio di pace e di salvezza, io mi impegno ad accogliere questo tuo messaggio. Mi consacro oggi al tuo Cuore Immacolato, per appartenere così più perfettamente a Gesù. Aiutami a vivere fedelmente la mia consacrazione con una vita tutta spesa nell’amore di Dio e dei fratelli, sull’esempio della tua vita. In particolare Ti offro le preghiere, le azioni, i sacrifici della giornata, in riparazione dei peccati miei e degli altri, con l’impegno di compiere il mio dovere quotidiano secondo la volontà del Signore. Ti prometto di recitare ogni giorno il Santo Rosario, contemplando i misteri della vita di Gesù, intrecciati ai misteri della tua vita. Voglio vivere sempre da vero figlio tuo e cooperare perchè tutti Ti conoscano e amino come Madre di Gesù, vero Dio e unico nostro Salvatore.
Si è svolta il 17 agosto presso la Chiesa di S. M. della Candelora in Reggio Calabria la Santa Messa dedicata al genetliaco del Beato Carlo di Asburgo, ultimo Imperatore d’Austria, nato a Persenbeug il 17 agosto 1887.
La celebrazione eucaristica è stata officiata dal Rev.mo Don Luigi Cannizzo, Assistente Spirituale per la Gebetsliga della Calabria, il quale, durante un’intensa omelia, ha porto i saluti di Mons. Morandi, che ha introdotto la Gebetsliga in Italia, e del Delegato della Gebetsliga per la Calabria, Grande Uff. Aurelio Badolati. Don Luigi ha esaltato il ruolo storico svolto dal Beato per la pace nel mondo, tanto più attuale in questo momento di recrudescenza bellica nel cuore dell’Europa. Egli ha sottolineato come l’intercessione del Beato potrà far concedere tante grazie ai fedeli.
Numerosi sono stati i fedeli che, grazie a tale liturgia, hanno conosciuto la figura storica e spirituale del Beato Carlo, accostandosi all’esperienza del Gruppo di Preghiera.
La celebrazione si è conclusa con la preghiera in onore del Beato Carlo, letta dal Rappresentante per Reggio Calabria, Comm. Corrado Savasta.
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