Carlo I d’Austria e la pace sabotata

Carlo-I-d-Austria-e-la-pace-sabotataCarlo I d’Austria e la pace sabotata
Ragioni e conseguenze del fallimento delle trattative di pace nella Grande Guerra
di Mario Carotenuto
edizioni Fede & Cultura – 2010


Buona parte della storiografia ufficiale sostiene che l’Austria-Ungheria si dissolse a causa del c.d. problema delle nazionalità, nel senso che furono i suoi popoli a volere la fine dell’impero, perché essi lo ritenevano una “prigione dei popoli” .
Lo smembramento dell’impero in tante repubblichefaceva partein realtà di un progetto della massoneria francese, nato addirittura prima della Rivoluzione del 1789, che mirava a repubblicanizzare l’Europa intera e a distruggere lo Stato Pontificio.
Fu infatti la massoneria francese, successivamente sostenuta da quella italiana, che ordì per sabotare ogni tentativo di pace, soprattutto se proveniente da Carlo I d’Austria, imperatore e baluardo cattolico, e a volere lo smembramento dell’impero, mentre alcuni lungimiranti politici, tra cui il primo ministro Lloyd George ed il segretario di stato americano Lansing, cercarono di evitarlo.
L’impero austro-ungarico era giustamente ritenuto da questi ultimi l’unico contrappeso alla Germania e al militarismo prussiano, nonché la sola barriera che poteva contenere la penetrazione bolscevica in Europa.
Se nella primavera del 1917 l’offerta di pace di Carlo I fosse stata accettata e l’impero danubiano non fosse stato smembrato, numerose vite umane sarebbero state salvate e probabilmente si sarebbero potuti evitare i drammi causati dai due totalitarismi europei, il nazionalsocialismo di Hitler ed il comunismo di Lenin prima e di Stalin poi. La storia d’Europa sarebbe stata sicuramente diversa.